In Italia con Italo Calvino
Un giorno di settembre del 1985, Ramón, il protagonista di questo libro, lesse su un articolo di giornale che Italo Calvino, il grande autore ligure e suo conterraneo, era morto. Fu un caso, Ramón non guardava mai notiziari alla televisione, di rado comprava un giornale, ma era quello rosa, perché gli piaceva il calcio. Lavorava nelle campagne, nella manutenzione delle strade, anche nelle cave di ardesia, e, se non gli davano un alloggio, dormiva nelle scarpate e nelle stazioni ferroviarie. Questo succedeva da quando aveva lasciato Sanremo. Calvino l’aveva conosciuto da bambino, e col tempo i suoi libri erano diventati un’ossessione e uno dopo l’altro se li era procurati. E ora che Calvino era sepolto al fondo della Toscana, Ramón era giunto al fondo della Liguria. Forse, se saliva su un treno, poteva scendere dalle parti del suo camposanto, a Castiglione della Pescaia, forse c’era una stazione e poteva andare a salutarlo, parlargli da distante, come aveva sempre fatto.
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