La dolciera siciliana
La vicenda si svolge nella prima metà del Settecento tra la Sicilia e la Lombardia. Una ragazzina di dodici anni, l'orfana Maria, fugge dal Reclusorio del Santissimo Rosario, a Modica, e subisce uno stupro. Viene raccolta nella casa del famoso medico e filosofo Tommaso Campailla, che la prenderà come criata e la educherà , avendone percepito l'intelligenza non comune. Maria diventerà una bravissima dolciera. Ma lo stupro subìto le aveva lasciato il suo terribile marchio: la sifilide. Dopo la scomparsa di Campailla, Maria viene licenziata e parte per Catania, travestita da uomo per il trauma dalla violenza subita. Anni dopo il suo destino si incrocerà , durante la festa del Santo Chiodo, patrono di Catania, con quella di un giovane poeta lombardo alla ricerca della propria identità . Si tratta di Giuseppe Ripetti, precettore di professione e ospite del principe Vincenzo di Valguarnera, uomo colto e raffinato che aveva avuto un importante ruolo nella ricostruzione in stile barocco della città , distrutta dal terremoto del Val di Noto del 1693. E proprio dai Valguarnera lavora per anni come dolciera la ventenne Maria, che ha rinunciato all'amore e si dedica solo al lavoro di cuoca. La conclusione della vicenda, che ha il profumo inebriante dei dolci siciliani e della passione amorosa, sarà sorprendente. Prefazione di Costanza Di Quattro.