Il principe dei cuochi
Vero figlio del Rinascimento, Martino da Como è un uomo dai tanti talenti e dalla profonda erudizione. Sovrano incontrastato delle cucine alla corte degli Sforza, con le sue incredibili ricette dà lustro al casato milanese. Ed ecco che sulla tavola dei signori di Milano, per la meraviglia degli invitati, compaiono leccornie come il cosciotto di maiale spalmato di agliata, il capriolo coperto di peperata gialla, le rane fritte insaporite con la salsa verde: capolavori di gusto e colore i cui tempi di cottura sono calcolati in base alla durata di un Pater Noster o di un Miserere. Maestro Martino si conquista così il favore dei duchi, la cui benevolenza si esprime con una confidenza sempre maggiore che lo porta a conoscere i crucci e le gioie dei signori, a entrare in contatto con i blasonati ospiti. A incontrare, un giorno fatidico, l'amore negli occhi della bellissima contessa Leoni. Ma il suo è uno spirito libero e la sua sete di conoscenza non è mai paga. Decide così di lasciare Milano e trasferirsi nella Città Santa al servizio di quel "cardinal Lucullo" - questo il soprannome del camerlengo Ludovico Scarampi Mezzarota, patriarca di Aquileia - noto per la consuetudine di dare banchetti di rara sontuosità. È proprio in veste di cuoco personale del cardinale che maestro Martino tocca la vetta più alta della sua arte raggiungendo una fama che lo consegnerà alla storia come "il principe dei cuochi". Prefazione di Gualtiero Marchesi.
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