A mio figlio

A mio figlio

Lola è una ballerina della compagnia di Macario. La sua vita fatta di prove e spettacoli è stata sconvolta dall'incontro con un uomo che ha messo in crisi non pochi aspetti della sua personalità e l'ha resa madre. È per parlare a suo figlio che Lola, anziana e morente, scrive un lungo flashback in cui le parole rincorrono fatti vissuti in tempi passati, ma talmente presenti alla memoria da risultare attuali. Non è la ricerca di un perdono tardivo, ma il tentativo di fare chiarezza, con coraggio e verità, sui fatti e sulle motivazioni che l'hanno spinta ad essere quella madre che suo figlio non ha mai accettato. Non c'è nessuna ammissione di colpa da parte sua, ma c'è un vero desiderio di mettersi a nudo, per difficile e doloroso che possa essere, di fronte al figlio perché sia lui poi, con la verità davanti agli occhi, a tenere per sé quanto di lei potrà aiutarlo ad essere un uomo più sereno e felice. Questa dolorosa presa di coscienza, in una sorta di testamento accorato ma lucido, è anche il segno più vero e profondo del suo amore di madre.
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