Un semplice atto di violenza

Un semplice atto di violenza

"Sto per morire in casa mia. Signore, fa che non ci siamo sbagliati...". Così Catherine Sheridan, quarantanove anni, dice addio alla vita nel soggiorno di casa sua a Washington. Con una misteriosa preghiera che le affiora alla mente poco prima che il killer le serri con forza le mani attorno al collo, e il suo corpo si afflosci e scivoli a terra come un peso inerte. Un paio d'ore dopo i detective Miller e Roth la ritroveranno cadavere in quello stesso appartamento, in una posizione che mima un evidente rapporto sessuale: in ginocchio con le braccia distese lungo i fianchi, la testa appoggiata sul materasso, una strana acquiescenza dipinta sul volto e un nastro sottile appeso al collo. Per Miller e Roth non vi sono dubbi. La scena del delitto e il profumo di lavanda che aleggia nell'appartamento indicano inequivocabilmente che Catherine Sheridan è la quarta vittima del "killer del nastro". L'ultima dopo Margaret Mosley, Ann Ryner e Barbara Lee, tutte donne e tutte ritrovate nude sul letto, cosparse di profumo di lavanda e con un nastro legato al collo. I due detective avviano le indagini convinti di trovarsi davanti ai tipici crimini seriali di un maniaco sessuale. Non appena, però, rovistano nel passato delle quattro donne, il caso si rivela decisamente più inquietante e complicato del previsto: nessuna delle vittime "esisteva" ufficialmente, i loro nomi sono assenti da qualunque anagrafe o banca dati, i loro documenti non riportano informazioni verificabili.
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