Moccasin ranch

Moccasin ranch

Una Madame Bovary della prateria, con un finale però inaspettato e lontano dal puritanesimo brusco e spiccio dei pionieri. In un avamposto della sconfinata prateria, fra le baracche dei pionieri, in un luogo in cui l’evento più importante è l’arrivo della posta settimanale, giunge una donna sposata e bellissima. Colpisce tutti per il suo aspetto e per un’inquietudine femminile nello sguardo e nei movimenti che non sfugge al bellimbusto del luogo, un agente immobiliare che si occupa delle concessioni fondiarie. Il marito della donna, proprio come un dottor Bovary, è un inetto, a cui tutto va per il verso sbagliato. Questo il nucleo di una Madame Bovary della prateria, con un finale però inaspettato e lontano dal puritanesimo brusco e spiccio dei pionieri. A questo racconto si abbina Una madre pioniere, un sentito ritratto di una madre – dalla “voce cristallina da soprano” che sia alzava durante i cori domenicali – nelle parole del figlio.
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