Un quarto di secolo vissuto allo sbando

Un quarto di secolo vissuto allo sbando

"Una tenda scura sull'unica finestra della mia stanza non mi fa vedere il cielo di Bologna... non entra mai davvero il sole qui. Non si respira mai davvero la vita quando sei agli arresti domiciliari. A otto anni già frequentavo assistenti sociali e psicologi che volevano " salvarmi". A undici anni iniziai il mio viaggio nel mondo della droga: fumo, ecstasy, cocaina. Ero ancora bambino ma avevo già i problemi dei grandi. A quindici anni iniziarono i veri guai con la giustizia; con una pistola giocattolo tentai la prima di una lunga serie di rapine. Ora ho venticinque anni nove dei quali passati in carcere. Sogno il mio primo compleanno fuori; il mio primo capodanno da "uomo libero ", magari come inizio di un futuro diverso".
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