Lettera al figlio che non avrò

Lettera al figlio che non avrò

In una società in cui la sfera privata è diventata uno spettacolo permanente, l'immagine di perfezione di ogni donna obbliga a essere madri, ad avere e ad amare dei figli. Scrivendo a un figlio che non avrà mai, Linda Le si emancipa da questa imposizione sociale e culturale e racconta, con tutto l'amore possibile, perché ha deciso di non entrare in questo schema, perché ha deciso di non avere un figlio, scelta tanto più difficile e dolorosa perché il suo uomo, S., vorrebbe averlo. E l'autrice, in questo libro che ha sollevato un autentico dibattito in Francia, lo spiega raccontando autobiograficamente e con grande sincerità, la propria infanzia, una madre onnipresente e forte, un mondo tutto al femminile, una vita che l'ha portata a creare un desiderio di sé diverso da quello che è richiesto dal mondo. Karen Blixen scriveva "Non si può andare a cercare il Graal con un passeggino". Linda Le vede di fronte a sé un figlio che non saprebbe amare, un destino che la porterebbe ad abbandonare tutto ciò che costruisce la sua identità, e di fronte a un sistema in cui l'espressione della libertà diventa intollerabile allo sguardo di un mondo che esige una conversione al sistema familiare, la scrittrice rifiuta ogni forma di durezza, ogni pretesa di una regola costruita da chiunque altro che non se stessa. Al contrario, è tutta la dolcezza del proprio amore che lei offre a questo figlio che non esisterà mai, ma che vive continuamente, in ogni istante, nel suo luminoso immaginario.
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