La costituzione metafisica del mondo

La costituzione metafisica del mondo

«E lo sapete anche voi cos'è per me "il mondo"? Devo mostrarvelo nel mio specchio?» - così Nietzsche, le cui parole riferiscono di un'inquietudine da sempre presente nella riflessione filosofica. Che cos'è dunque il mondo? E ancora possibile servirsi di una tale "rappresentazione"? Quale rapporto intrattiene da un lato con la tradizione del pensiero occidentale, dall'altro con l'odierna egemonia degli apparati tecnici? Questi i principali interrogativi cui il volume cerca di "corrispondere", organizzandosi come il tentativo di una genealogia del concetto intenzionata a smascherare quanto in esso si cela. Dispositivo epistemico per l'affermazione del dominio totale dell'uomo su ciò che lo circonda, il mondo appare qui come l'ultima "secolarizzazione" possibile della volontà di potenza, termine estremo votato ad ereditarne appieno il carattere e verso il quale inevitabilmente converge la curva che segna il tramonto della nostra civiltà. Alcuni importanti passaggi dell'itinerario tracciato sono riservati ad un confronto con l'opera kantiana; tuttavia il testo si mantiene in costante, talvolta implicito dialogo con la meditazione di Martin Heidegger, senza mai eludere il rischio che tale prossimità comporta.
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