I giorni a venire

I giorni a venire

Filo conduttore del romanzo sono le vicende di una popolana veneziana, e della sua famiglia, nell'arco di tempo che va dal 1910 al 1950. Le vicende si radicano nella realtà dell'epoca, e si intersecano con gli eventi tumultuosi verificatisi in quel periodo, colti dal punto di vista della protagonista: Adalgisa. Numerosi problemi, economici soprattutto, costellano la vita sua e della famiglia. Dopo il matrimonio e la nascita di una bambina, il rapporto con il marito si rivela devastante per il benessere e per la salute della donna e della bimba, tanto da indurre Adalgisa a chiedere la separazione. Scoppia la Seconda guerra mondiale. L'Italia entra in guerra. Trovare lavoro, cibo, abiti, anche a rischio della vita, diventa un problema. Finita la guerra, il paese trova un nuovo ordine, le donne ottengono il diritto al voto, l'economia è in lenta ripresa. Sono i primi anni Cinquanta. La protagonista non è un'eroina, ma solo una delle tante donne, che hanno tenuto duro, giorno dopo giorno, affrontando il loro destino con incredibile dignità, battendosi contro la fame, la guerra, la solitudine, l'abbandono. E che lavorando, fidando nelle altre donne, conservando la capacità di amare, hanno scritto una pagina della storia. La lingua si flette per adeguarsi ai momenti della narrazione, a quelli della storia, delle vicende familiari, della riflessione, e per calarsi meglio nella realtà dei personaggi. Fino all'uso del dialetto.
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