Il segreto di Carlotta e altre storie

Il segreto di Carlotta e altre storie

«Dalla fine della seconda guerra mondiale l'umanità - fiduciosa in un futuro che fosse privo di bellicose prospettive di conquista economica, culturale e sociale - è caduta in uno stato di de-civilizzazione. La cultura, quale elemento di coesione dei popoli, di preservazione dei valori tradizionali e di memoria storica delle vicende umane, è stata svilita nella sua essenza immanente di fattore di evoluzione. L'implementazione della comunicazione mediante l'orientamento delle masse all'utilizzo dei social network ha esasperato il concetto di democrazia nelle relazioni interpersonali generando grande confusione e disorientamento che hanno avviato l'era dell'imbarbarimento in cui il solipsismo, l'egotismo e l'assenza del rispetto dell'altro, del diverso da sé hanno forgiato una condizione mentale dell'individuo caratterizzata da uno stato di sovrumanità. L'apertura degli scambi commerciali a livello internazionale, che si è tradotta nel fenomeno della globalizzazione economica e culturale, realizzata in funzione apotropaica contro possibili e più funesti conflitti mondiali, ha livellato al ribasso le capacità evolutive degli individui relegandoli in uno stato di omologazione culturale, morale e sociale. Tutto ciò, realizzato senza lungimiranza - nella convinzione di poter meglio controllare le masse e nel contempo rassicurarle circa la salvaguardia dei loro diritti fondamentali - ha prodotto l'effetto di svilire il principio e concetto di responsabilità rigettando l'essere umano allo stato di natura di matrice hobbesiana in cui vige soltanto il valore/principio del "bellum omnia contra omnes" (la guerra di tutti contro tutti) in quanto ogni individuo altro non è che "homo homini lupus" (ogni uomo è lupo per l'altro uomo). Paradossalmente si è tornati allo stato di paura perché ci è stato insegnato a non essere più responsabili verso noi stessi e dunque verso l'altro, l'estraneo, il diverso da noi. È questo il presupposto che mi ha indotto a scrivere una serie di racconti, di generi diversi ma tutti incentrati sulla capacità dell'individuo di "vivere" la propria vita, di agire con determinazione e di credere nel domani perché il sole sorgerà ancora.» (Mike Barbone)
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