Il picciotto e il brigatista

Il picciotto e il brigatista

Italia, anni di piombo. Un brigatista e un mafioso s'incontrano nel carcere di Cuneo. Dopo l'iniziale diffidenza, tra i due nasce un'amicizia che diviene sempre più profonda, autentica, indissolubile. Il romanzo prende spunto da un reale fatto di cronaca, la mancata uccisione di molti brigatisti da parte dei detenuti siciliani, che avrebbero dovuto obbedire agli ordini dei loro capi e che invece hanno preferito combattere la mafia stessa piuttosto che i compagni di prigionia. La vita carceraria è ricostruita attraverso i racconti di ex detenuti, a lungo intervistati dagli autori. Le carceri, in quel periodo, sono un microstato con rigide leggi interne e codici comportamentali che procedono paralleli alle trame che si tessono all'esterno. In un arco temporale che si snoda lungo un decennio di sangue, Roberto Gugliotta e Giovanna Vizzaccaro indagano sui misteriosi rapporti tra mafia, Stato e Brigate Rosse, penetrando nella vita dei detenuti e mostrando gli intrighi di quei difficili anni dal punto di vista di due antagonisti che, eccezionalmente, si aiutarono a vicenda.
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