Amanda. Un'indagine a Rimini

Amanda. Un'indagine a Rimini

Un giallo ambientato nella Rimini dei giorni nostri. Intrigante, con eros e bella vita... le indagini che porteranno il lettore ad amalgamarsi con i protagonisti di questo giallo mozzafiato. Ho sempre avuto la presunzione di sapere scrivere bene, fin da bambino mi dilettavo a dettare brevi racconti che io chiamavo pomposamente romanzi. Per farvi un esempio eccovi uno di questi: IL COWBOY SENZA PISTOLE. Un cowboy-boy cavalcava per la prateria, quando vide un pelle rossa venire verso di lui. Subito portò la mano alle pistole, ma si accorse che le sue armi erano sparite. Il cowboy-boy non si perse d’animo: prese il lazzo e lo lanciò al collo dell’indiano strangolandolo. Avete visto com’ero cretino? E pensate che questa piccola storia era una delle più intelligenti. Però bisogna consi-derare che avevo si e no 8 anni. Andiamo un po’ più avanti con gli anni, arriviamo a quando avevo circa 20, 25 anni, ero al lago con mia nonna e mi annoiavo, da quell’incosciente che ero, dissi a mia nonna: “Senti nonna, perché non mi fai provare a scrivere un romanzo?” Quella povera donna di mia nonna, con quella immensa fiducia che ha sempre avuto in me, considerò la mia come una trovata geniale. L’indomani, sempre quella povera donna di mia nonna, si portò al lago tanto di quaderno e matite. “Allora Dino cominciamo?” e cominciammo! Così vide la luce ANIME FORTI il mio primo romanzo. Ebbe un discreto successo, il mio romanzo lo ha fatto pubblicare a sue spese la nonna e ha regalato tutte le cento copie a parenti e amici. Dopo qualche anno il mio amico, Padre Pifferetti, mi pregò di scrivere un libro per il club degli spastici adulti, di cui anch’io facevo parte. Mi misi subito al lavoro. Si intitolava: L’OMBRELLO DAL MANICO D’ARGENTO. Era un poliziesco, non sta a me dirlo, abbastanza bello. Ormai avevo preso gusto e quando potevo e, sopratutto quando trovavo qualcuno a cui dettare, scrivevo. Il mio terzo libro é stato ZK21, un racconto di fantascienza che non ho fatto pubblicare. Ormai ero da tempo alla Nikolajewka e quindi avevo abbastanza “segretari” a cui dettare, e qui non posso non ricordare e ringraziare tutti i miei compagni e compagne che mi hanno aiutato in questa mia passione! Il quarto libro che ho scritto é stato CARPE DIEM, una mia auto biografia, che secondo la mia povera mamma era troppo osé e per questo motivo mi ha bruciato quasi tutte le copie. É stata poi la volta di QUELLA MALEDETTA ESTATE che il dottor Malé ha inserito nel volume edito dalla Nikolajewka VOLARE SENZ’ALI. Devo dire che c’era una cosa che mi dava fastidio: la censura... Per mia fortuna, vennero alla Nikolajewka dei professori di informatica ad offrire al dottor Malè un loro progetto. In pratica si trattava di riuscire a far scrivere quelli come me, quelli cioè che non potevano usare né le braccia e né le mani. Finalmente potevo scrivere senza censura, così scrissi AMORE E SANGUE. Anche questo un romanzo poliziesco
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