Ricordo... la mia burghèda

Ricordo... la mia burghèda

Mossa dalla nostalgia, Nadia rievoca la Bagnarola di cinquant'anni fa, convocando sulla scena persone e cose. Scrive l'autrice nella pagina introduttiva: "i ricordi di allora sono ancora nitidi nella mia mente. La visione della mia borgata mi fa ricordare le cose che c'erano e coloro che vi abitavano. La strada, che attraversava la borgata dividendola in due parti, aveva ai lati grossi platani che la ombreggiavano. Le piccole abitazioni erano unite l'una all'altra: non c'erano spazi liberi, non c'erano confini e nemmeno muretti che le dividevano. Sembravano proprio tutte uguali, tanto da confondere chi non era del borgo. Basse e strette, con minuscole porte a vetri per dare luce ai piccoli spazi". In questo orizzonte, un intero villaggio riprende vita e torna a parlarci, offrendoci uno spaccato della Romagna di allora sotto la specie di un borgo tra la pianura e il mare.
Al momento non disponibile, ordinabile in 3 settimane circa

Dettagli Libro

Libri che ti potrebbero interessare

Occhi neri
Occhi neri

Ghiorgos Bramos, L. Marcheselli Loukas
Meccanica celeste
Meccanica celeste

Maro Duka, M. De Rosa
Le scelte della signora Freeman
Le scelte della signora Freeman

C. Carpinato, Petros Ambatzoglu
Calendario italiano 2002. Poeti italiani
Calendario italiano 2002. Poeti italiani

Nicola Crocetti, Giovanni Giovannetti
Quando cantavano gli alberi
Quando cantavano gli alberi

Stratis Haviaras, Stratis Chaviaras, A. Urbano
O capitano mio capitano
O capitano mio capitano

Walt Whitman, A. Troiano
Tirinea
Tirinea

C. Cinti, Jesus Urzagasti
Luna calante
Luna calante

Antonino Ercolino
Nel corpo tuo rimorso
Nel corpo tuo rimorso

Enzo Lamartora
Il sale dei baci
Il sale dei baci

Nevio Nigro
Un uccellino chiamato Mané
Un uccellino chiamato Mané

C. Cinti, Luis H. Antezana