Il microscopio e l'allucinazione. Luigi Capuana tra letteratura, scienza e anomalia

Il microscopio e l'allucinazione. Luigi Capuana tra letteratura, scienza e anomalia

"L'allucinazione dell'artista si è lì così prodigiosamente condensata e solidificata nella forma, che l'impressione della lettura non solo eguaglia l'impressione diretta ma talvolta la vince, perché nell'opera di arte c'è come un concentramento di raggi in cui l'eccitata immaginazione dell'artista fa ufficio di lente" (Spiritismo?). Partendo da questa teoria, il volume analizza il processo conoscitivo della scrittura di Capuana, in bilico tra esperienza diretta e capacità dell'artista d'interpretare il vissuto umano. Da tale studio emerge un confronto stringente con i paradigmi letterari, con la scienza che è strumento e metodo, e con la diagnostica del personaggio malato. E sono soprattutto i personaggi femminili a offrire il terreno privilegiato dell'indagine in un confronto diretto tra la letteratura e le scienze mediche, Da qui l'insistenza sulla nevrosi, sul conflitto "natura-cultura", sulla scienza "del possibile" che lascia le porte aperte anche allo spiritismo e al confronto con Lombroso. Tuttavia l'esito è la ricerca continua di un paradigma che non assicura chiavi interpretative definitive in una tensione tutta giocata su due posture: la lente convessa di un'indagine minuta e fotografica, lo sguardo aperto di un'improvvisa allucinazione.
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