La folla sceglie sempre Barabba. La tormentata vigilia di un elettore

La folla sceglie sempre Barabba. La tormentata vigilia di un elettore

Teresa è una dipendente del Viminale, lavora nella macchina elettorale del Ministero. Da sempre è una cittadina attiva nel mondo delle istituzioni. Ma nella notte che precede la domenica del voto è confusa, riflette sul senso della politica e sulla sua partecipazione al voto. "No, questa volta non lo faccio, non nel mio nome" dice a se stessa. Così snocciola un'analisi su quanto successo nel Paese durante quest'ultimo anno: i protagonisti, i partiti, le norme e il ruolo delle istituzioni. Un travaglio, il suo, che è quello di ognuno di noi. "Andremo a votare con il Porcellum, senza poter scegliere i candidati. Eleggeremo un migliaio di parlamentari, come sempre. La sinistra ripropone il governo dell'Unione, già miseramente fallito con Prodi nel 2006-2008. La destra manda in campo ancora Berlusconi, il demagogo che ha occupato la scena degli ultimi ventanni. Il centro presenta una rivisitazione di quello che è stato il prodotto migliore che ha saputo estrarre dalla storia: una piccola Dc, nobilitata e abbellita dal marchio Monti. E alla Camera, chi sceglierà Monti dovrà tenersi Casini e Fini, con tutto il seguito di vecchie glorie della seconda Repubblica. Glorie".
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