L' autobiografia come testo filosofico. L'intreccio tra vita e pensiero nell'opera di Karl Jaspers

L' autobiografia come testo filosofico. L'intreccio tra vita e pensiero nell'opera di Karl Jaspers

Ogni interesse che sia filosofico verso l'autobiografia può essere originariamente paragonato a quella stessa curiosità che ci coglie - come diceva Virginia Woolf - quando "ci soffermiamo davanti a una casa con le luci accese e le persiane aperte". Una situazione sicuramente familiare a molti e che altro non rappresenta se non il momento in cui si apre una piccola crepa in quella sensazione di onniscienza che avvolge la nostra distratta vita quotidiana, assorbita fino all'ultimo istante dalla sua routine. È un contesto che ci rende senza dubbio sicuri di noi stessi, ma che al contempo ci incatena e ci preclude ogni ulteriore possibilità di pensiero e di azione. Da quella piccola crepa si sprigiona infatti una luce tanto forte da accecarci, quante erano le cose che prima davamo per scontate. È proprio tramite l'infrangimento dei tanti limiti creati dai pregiudizi che si è avviata una nuova comprensione del sé dell'uomo, un uomo che compare sulla scena del mondo senza volerlo, vive una vita che è un continuo adattarsi alla situazione che gli preesisteva, e infine scompare contro la sua volontà. Tuttavia, è unicamente in quel trattino che sta scritto tra la data di nascita e di morte, un dettaglio tanto piccolo quanto trascurato, che l'uomo può tentare di comprendersi in quella costitutiva condizione di penombra che lo avvolge. Una simile penombra si riflette anche nell'autobiografia, il cui valore sta quindi nella sua possibilità intrinseca di dare un'immagine dell'uomo più vicina alla sua reale profondità: questo è in altri termini lo sforzo oltre-umano di dare senso all'umano. Difatti sarà proprio innanzi a quell'autentica espressione di ciò che ha sede nell'interiorità dell'autore che sapremo riconoscere nell'autobiografia una vera e propria opera dello spirito, e noi nel leggerla ci troveremo innanzi a un panorama aperto ed evocativo sul cui sfondo, come tra la foschia di una tela, potremo intravedere qualcosa anche di noi stessi.
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