Per dirti ciao

Per dirti ciao

"La morte sorride a tutti, un uomo non può; far altro che sorriderle di rimando", diceva Marco Aurelio. Ah, quanto può; essere terribilmente atroce, delle volte, sorridere. Sorridere o provare a farlo. Sorridere alla morte. Sorridere alla morte di un figlio. Sorridere alla morte di un figlio dalla prospettiva di un papà. Ma questo è quanto ci resta: sorridere. E il suo ricordo che ci impone il dovere di sorridere. Perché sorridere è vivere. Perché la gioia di vivere, di fare, di dare un senso alle azioni non sono altro che delle scorciatoie per mantenere luminoso un ricordo. Per quanto possa far male, male da morire, il suo epilogo. Inatteso, precoce: crudele. Sorridere quindi, ciò che ad Andrea riusciva meglio. Ciò che ad Andrea veniva così naturale da essere contagioso. E noi ci lasciamo contagiare. Ventitré anni sono troppo pochi per morire. Ma sono abbastanza per riempire delle pagine. Che possano parlarci di te. Che possano far brillare, per sempre, il tuo sorriso.
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