Carteggio

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Il dialogo epistolare tra Thomas Mann e colui che, tra gli scrittori della sua generazione, egli considerò «il più vicino e il più caro», e la cui crescita accompagnò «con una simpatia nutrita dalle diversità come dalle somiglianze», trae il proprio fascino dalla loro genialità, nonché dalla coerenza e dall’indipendenza con cui conferirono una molteplice e compiuta espressione a due tipi umani così diversi per origine, temperamento e stile di vita. In Germania, dopo la morte di Thomas Mann gli studi critici ne hanno permesso il pieno e obiettivo riconoscimento dell’opera e della figura, mentre il dibattito sul suo «fratello spirituale» ha assunto toni prevalentemente emotivi. Eppure, paradossalmente, lo stesso Thomas Mann aveva riconosciuto in Hesse la più pura incarnazione della tradizione e della lingua tedesca, e l’aveva fatto con intento provocatorio, proprio quando il «germanesimo» programmatico era in procinto di compromettere politicamente quella tradizione per interi decenni. «Possiamo nuovamente [...] dire sì alla natura tedesca e con profondo, complesso, perduto e rinnegato orgoglio, sentirci tedeschi» scriveva Thomas Mann riguardo a Hesse nel 1937. «Poiché nulla è più tedesco di questo poeta e dell’opera che è frutto della sua vita – nulla è più tedesco in quel senso antico, lieto, libero e spirituale a cui il nome tedesco deve la propria fama migliore e la simpatia dell’umanità». La simpatia dell’umanità senza dubbio, ma ancora per lungo tempo non quella della Germania ufficiale. Poiché «il Suo incorruttibile sguardo di verità» scriveva Mann a Hesse nel 1946 «ovviamente non Le viene perdonato dai tedeschi. E a chi lo hanno mai perdonato? Non amano la verità, non vogliono conoscerla, non conoscono il suo fascino e la sua forza purificatrice. Amano la foschia e lo stordimento, l’“animo” pigro, lamentevole, brutale». Solo successivamente, l’impetuosa riscoperta a livello internazionale dell’opera di Hesse, soprattutto da parte dei giovani, ha coinvolto anche la Germania e la profezia di Thomas Mann ha potuto finalmente realizzarsi: oggi i due «fratelli nello spirito» vengono universalmente riconosciuti come altissimi esempi della miglior Germania del secolo appena trascorso. Questa che presentiamo è la quinta ed ultima edizione apparsa in Germania del carteggio tra i due grandi scrittori, ampliata rispetto alle precedenti da nuovi e finora sconosciuti documenti, da un più ricco apparato di note, consentendoci così di seguire in tutta la sua profondità il percorso di questa amicizia, straordinariamente prezioso anche per la comprensione della realtà contemporanea.
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