Verità e vita. Studio sulla contraddizione e sulla pensabilità del divenire

Verità e vita. Studio sulla contraddizione e sulla pensabilità del divenire

La verità e la vita, intese rispettivamente in quanto assenza di contraddizione e divenire, sembrano essere incompatibili. Come può qualcosa farsi altro da sé, e cioè divenire e vivere, senza che questo implichi contraddizione, e cioè attentare alla verità? L'espressione "verità e vita", così, sembra dover essere intesa in senso esclusivo - la verità è da una parte, e la vita dall'altra. O, meglio, tra la verità e la vita sembra necessario operare una scelta. E, tuttavia, come si può scegliere tra la verità e la vita? Come si può ignorare il principio di non contraddizione? E, d'altra parte, come si può concepire una vita regolata, per così dire, da questo? Se nulla può farsi altro da sé, non dovrebbe il divenire dissolversi nel parziale apparire e celarsi di una realtà che si costituisca come un tutto già dato, che sempre è? Ma se questo è vero, la vita personale dovrebbe ridursi al succedersi di istanti di coscienza separati.
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