Ku Klux Klan. Un secolo di infamia

Ku Klux Klan. Un secolo di infamia

"Come siamo veramente noi americani? Ci vantiamo di essere tolleranti, civili, ossequenti alle leggi. Eppure esistono prove palmari che siamo un popolo violento. Il Ku Klux Klan non avrebbe mai potuto svilupparsi negli Stati Uniti senza l'appoggio di un gran numero di cittadini che, d'altra parte, non avrebbero mai adottato i metodi del Klan. Un esame spassionato della storia americana porta alla spiacevole conclusione che lo spirito del Klan è una costante della nostra condotta nazionale. A tratti esso è sopito, ma non è mai morto." E a partire da queste considerazioni che William P. Randel dimostra che il KKK non è meno americano dei pop-corn, si tratta di un fenomeno aberrante storicamente tipico dell'American way of life. Una conclusione dura da accettare perché "va troppo contro la nostra natura ammettere lo spirito del Klan (sia nella versione antica come nella moderna) tra gli elementi costitutivi dell'ethos nazionale". Una malattia che si nasconde sotto la crosta lucente del consumismo di massa e che può sempre riacutizzarsi.
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