Laggiù tra il ferro. Storie di vita, storie di reclusi

Laggiù tra il ferro. Storie di vita, storie di reclusi

Storie sconosciute della vita dietro alle sbarre, spaccati di quotidianità spesso drammatici, questo il contenuto del libro. Con le competenze tecniche che gli derivano dalla sua professione, l'autore ci offre un quadro estremamente accurato della situazione in cui versa la maggior parte dei detenuti nel nostro paese per cercare di capire chi non ha più prospettive di vita libera, chi non riesce assolutamente ad adattarsi alle privazioni quotidiane, chi ha perso ogni speranza o chi non vuole e non sa rassegnarsi a ciò che crede una profonda ingiustizia. Sono vicende che spaziano dall'accettazione razionale della propria esistenza a un avvicinamento fideistico alla religione o, purtroppo, al tentativo di suicidio. Dietro tutto questo dolore, però, si avverte la necessità dell'ineluttabilità del carcere e della pena e vi è la convinzione che solo la rieducazione sociale del condannato (che non vuol dire pena più lieve o più corta) debba guidare la logica di chi gestisce le carceri di un Paese civile. La voce dell'autore si alterna a quella dei detenuti, come Salvatore Parolisi, Manuel Winston Reyes, Angela Biurikova, Carmelo Musumeci, che descrivono non la loro storia giudiziaria, ma la vita e il tempo in carcere.
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