In mia presenza e vista

In mia presenza e vista

"Il fiume scorre lento e induce alla calma. Le sue acque sono limpide, pure, perché scendono dai monti della Lega, che sono a circa 1200 metri di altezza e quando giunge verso valle, accoglie le acque dei torrenti, il Vetoio e il Raio che gli portano un po' di allegria con quelle cascatelle e i piccoli vortici spumosi, giù, intorno al monte Cerro e allora sembra rianimarsi. Lei adorava quel posto. Camminava lungo la sponda deserta, nessuno frequenta quel luogo, in fondo poco invitante, dove i raggi del sole si fermano al fogliame fitto dei faggi alti che nessuno ha mai potato. E qui che aveva raccolto quell'uccellino che non riusciva a volare, caduto dal nido o ferito. L'aveva visto tremare al suo avvicinarsi e un fruscio pigolante alzarsi e fuggire. Non se l'era sentita di lasciarlo lì, l'aveva raccolto e nel palmo della mano l'aveva avvicinato al viso e se l'era portato a casa. E lui aveva smesso di tremare."
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