L' esodo. L'emigrazione italiana nelle Americhe dal 1861

L' esodo. L'emigrazione italiana nelle Americhe dal 1861

Partirono carichi di sogni e di speranza per un viaggio che li avrebbe condotti in una terra lontana, dalla quale la maggior parte di loro non avrebbe più fatto ritorno. Gli italiani, popolo di emigrati, nel corso dei secoli hanno piantato le radici nelle Americhe.“L’Hotel de Inmigrantes, la cui costruzione era iniziata nel 1906, era un imponente edificio di quattro piani, lungo cento metri e largo 26, realizzato in cemento armato, con ampi spazi interni collegati da un grande corridoio centrale. Costruito secondo le più moderne tendenze architettoniche del tempo, era dotato di locali spaziosi, luminosi e disposti secondo schemi razionali. Il complesso era anche fornito di cucine e di refettori, di numerosi bagni, di docce e, soprattutto, di grandi camerate (dislocate nei piani superiori), ognuna delle quali era in grado di ospitare 250 persone, per un totale di circa quattromila persone alloggiate contemporaneamente. Durante il giorno le donne sbrigavano lavori “domestici” (lavaggio dei panni, cura dei bambini) mentre gli uomini andavano all’Oficina de trabajo per cercare lavoro. Qui, in attesa di un’occupazione, ricevevano una formazione professionale e, qualora si fosse liberato per loro un posto di lavoro, ricevevano tutte le informazioni necessarie per raggiungere la destinazione.A partire dal 1913, l’ufficio del lavoro vide aumentare le sue opportunità formative con la creazione di un’esposizione destinata a mostrare le nuove macchine agricole disponibili sul mercato e a illustrare il loro funzionamento. Nello stesso periodo, fu allestito un ufficio di collocamento femminile, che si occupò anche di organizzare corsi di economia domestica.L’Hotel de Inmigrantes fu attivo fino agli anni Cinquanta del XX secolo. Negli anni a seguire si discusse di adibirlo a museo, ma solo nel 1990 (con decreto n. 2402) il complesso fu dichiarato monumento storico di interesse nazionale e l’edificio divenne la sede definitiva del Museo, Archivo y Biblioteca de la Inmigración”.Questo libro ricostruisce fatti storici, politici ed economici e racconta le imprese di tanti italiani nel Nuovo Mondo: gli esploratori, gli esuli dei moti rivoluzionari, i migranti economici che coniarono il motto "il primo anno agricoltore, il secondo inquilino, il terzo proprietario", anche se non sempre questa previsione si è avverata. Il libro si chiude con le risposte alle domande più frequenti poste dai discendenti di quegli italiani che oggi chiedono il riconoscimento della cittadinanza.
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