La ricostruzione. I valdesi dopo il Rimpatrio (1690-1730)

La ricostruzione. I valdesi dopo il Rimpatrio (1690-1730)

Nel 1689 i valdesi tornano dall’esilio per conquistare in armi le loro Valli (Pellice, Chisone, San Martino). Con fatica si dedicano alla ricostruzione. I ministri di culto sono incaricati di ristabilire il bon ordre (materiale e spirituale) per disciplinare una collettività traumatizzata dalle persecuzioni, desiderosa di ricoltivare la terra e recuperare le case occupate. Lettere e memoriali sono indirizzati agli Stati protestanti per chiedere aiuti, mentre da parte sabauda si controllano sindaci, pastori e maestri. La ricostruzione impone un cambio di mentalità sia verso il “cattolico” che resterà l’“altro” ancora per molti decenni, sia verso il sovrano. Nel passaggio dalla resistenza armata alla stabilizzazione territoriale, i disobbedientissimi valdesi devono interpretare la loro storia in un travagliato contesto europeo che molto discute la loro impresa del “Glorioso Rimpatrio” fra aspettative apocalittiche e pensieri lealisti. Il libro propone un percorso nella mentalità dell’epoca anche attraverso diverse fonti inedite, fra relazioni sabaude e lettere private.
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