Le origini del convitto ecclesiastico di S. Francesco d'Assisi in Torino. Una pagina incisiva nella storia della Chiesa (non solo) locale

Le origini del convitto ecclesiastico di S. Francesco d'Assisi in Torino. Una pagina incisiva nella storia della Chiesa (non solo) locale

San Giovanni Bosco, confrontando il Seminario con il Convitto di S. Francesco d'Assisi, riconosce che è lì che imparò ad essere prete. Storici della Chiesa di valore come Roger Aubert e Giacomo Martina hanno ascritto a merito del Convitto se il clero torinese in una certa epoca «spiccava sul clero di tutta l'Italia per zelo pastorale, santità di costumi e fecondità di intelligenti iniziative». Ma in realtà come e quando nasce il Convitto Ecclesiastico di S. Francesco d'Assisi? Quali sono le caratteristiche e il ruolo preciso dei protagonisti del suo nascere: il teol. Pio Brunone Lanteri (1759-1830) e il teol. Luigi Fortunato Maria Guala (1775- 1848)? Come si consolida questo Convitto ai livelli istituzionale, edilizio, patrimoniale, amministrativo? Chi e quanti sono i superiori che lo dirigono, i convittori che lo frequentano? Da quale regolamento è guidato e quali sono le attività sue più specifiche? A quale ideale di sacerdote si ispira nella sua opera formativa? Che rilevanza ha nel tessuto ecclesiale torinese? Quali simpatie lo sostengono e quali ostilità lo contrastano? A queste domande si propone di rispondere la presente ricerca.
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