Balilla moschettiere. Memorie di un antifascista

Balilla moschettiere. Memorie di un antifascista

Nato in un periodo storico complesso e impegnativo, il protagonista si muove sin dagli anni dell'infanzia in un contesto sociale, economico e politico del tutto singolare. Sono gli anni del regime fascista e lui, nella sua inconsapevole innocenza, aderisce totalmente agli ideali che vengono imposti nella scuola e nelle organizzazioni giovanili fasciste. L'obiettivo principale che spinge l'autore a scrivere è quello di dimostrare quanto il regime totalitario abbia influenzato le sue scelte infantili e giovanili. I condizionamenti sociali, politici e culturali, sempre determinanti nella formazione delle individualità, sono stati ben più marcati negli anni in cui il totalitarismo ha investito il nostro Paese. Con la caduta del fascismo e con l'armistizio dell'8 settembre del 1943, il protagonista entra in una profonda crisi, dalla quale uscirà solo dopo intensi ripensamenti. Vicende e tematiche importanti quelle scelte dall'autore, che utilizza uno stile leggero, quasi diaristico. Il registro linguistico è semplice e lineare, il racconto in prima persona e l'uso di una sintassi mai troppo elaborata fanno sì che il lettore si senta parte integrante del racconto.
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