Impiegati. Figure del mondo del lavoro nel Novecento

Impiegati. Figure del mondo del lavoro nel Novecento

In oltre 140 anni di unità nazionale gli uffici sono stati in Italia tante cose diverse tra loro, mentre gli impiegati sono passati dagli 11 mila del 1876 ai quasi 4 milioni di oggi. Cinque o sei generazioni, da 'Monsù Travet' al 'manager' moderno; funzionari pubblici dei vari ministeri; impiegati privati delle prime compagnie di assicurazione; delle grandi aziende commerciali, delle banche, delle industrie; delle catene di distribuzione; giovani di studio e portaborse nella Milano degli affari 'fin-de-siècle'; segretarie-ragazzine nell'Italia ingenua dei telefoni bianchi. E ancora: scrivani, ragionieri, prefetti, direttori generali, impiegati d'ordine e di concetto, statistici, ingegneri e tecnici, diplomatici, esperti di norme, conservatori di informazioni, sapienti elaboratori di dati. E soprattutto, in misura crescente, donne: dalle prime addette ai 'telegrafi di Stato' raccontate da Matilde Serao alle commutatoriste dei telefoni dell'età giolittiana, alle tantissime precarie assunte nel periodo della prima guerra mondiale in tutti gli uffici, alle impiegate dei grandi magazzini tra le due guerre, sino alla imponente femminilizzazione dell'impiego pubblico e privato del secondo dopoguerra. La 'storia grigia', sinora solo scarsamente conosciuta per quanto densamente popolata, di questa popolazione di impiegati - un'avventura collettiva di milioni di uomini e di donne che ha accompagnato la crescita del paese traducendo meticolosamente, giorno dopo giorno, la storia degli italiani in routine amministrativa - è la protagonista di questo libro, il primo di una serie di quattro volumi dedicati alle figure del mondo del lavoro: un viaggio inedito e talora sorprendente nelle pieghe profonde e nascoste della nostra storia nazionale, arricchito dall'ampia introduzione di Sabino Cassese, lo studioso che più di tutti ha in questi anni offerto le chiavi interpretative per capire il fenomeno amministrativo. L'Italia, che si dichiarava un tempo terra di eroi, di santi e di navigatori, appare qui, più prosaicamente, quello che forse è stata davvero: terra di impiegati.
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