Musica degenerata. Il jazz sotto il nazismo

Musica degenerata. Il jazz sotto il nazismo

Nell'Europa occupata dai nazisti il jazz veniva ascoltato dovunque: lo swing era la musica popolare più diffusa. Il Terzo Reich aveva bandito il jazz come "musica degenerata", eppure gli ufficiali tedeschi facevano trasmettere musica swing alle radio dei Paesi occupati e un gruppo come i Ghetto Swingers suonava per i carcerieri nei campi di concentramento di Auschwitz e theresienstadt. Anche nella Varsavia germanizzata faceva del jazz uno strano musicista di colore, George Scott, e Django Reinhardt, zingaro, furoreggiava in Francia mentre la sua gente veniva colpita dalle leggi razziali e internata nei lager. Mike Zwerin ha consultato documenti (tra gli altri, quelli del processo di Norimberga), ha viaggiato due anni in Europa, contattando appassionati di jazz e jazzisti nel periodo nazista; ha fatto ricerche anche nel Sudafrica dell'Apartheid e in Europa orientale, dove il jazz nel dopoguerra era spesso guardato con sospetto dalle autorità comuniste. Chiude il volume una postfazione di Riccardo Schwamenthal sul jazz in Italia nel periodo fascista.
Momentaneamente non ordinabile

Dettagli Libro

Libri che ti potrebbero interessare