Una lady nel West. Tra pionieri, serpenti e banditi sulle Montagne Rocciose

Una lady nel West. Tra pionieri, serpenti e banditi sulle Montagne Rocciose

Pubblicate dapprima a puntate su un noto settimanale dell'epoca, apparse in edizione completa nel 1879, queste "Letters from the Rocky Mountains" (così il primo titolo) iscrissero immediatamente l'autrice nella fiorente schiera dei grandi scrittori vittoriani di viaggi. Di ritorno da un soggiorno alle Hawaii, dettato da motivi di salute, Isabella Bird decide, nel 1873, di fermarsi in America per visitare il Colorado e, in particolare, le Montagne Rocciose. Nell'ancora selvaggio West, la gentildonna inglese, di ottima educazione e solidi principi, scopre il 'nuovo mondo', tanto diverso dal suo, e vi si adatta mirabilmente: condivide la vita dura dei pionieri, cavalca per centinaia di chilometri, sola, nella neve, insegue mandrie come un 'vachero', scala il 'Cervino americano', trova il suo rifugio tra le grandiose montagne in una piccola 'conca blu', Estes Park, allora quasi inaccessibile. E, soprattutto, incontra Mountain Jim, il leggendario cacciatore di indiani delle Pianure, l'affascinante e temibile 'desperado', il cavalleresco bandito amante del whisky e della poesia coprotagonista delle sue avventure e simbolo di quella mitica 'conquista dell'Ovest', di quell'epopea ormai al tramonto, di cui la Bird restituisce - in un raro esempio di memorialistica western, genere da noi poco tradotto - un affresco del tutto originale, in un'inedita prospettiva femminile.
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