La rivolta in musica. Michele L. Straniero e il Cantacronache nella storia della musica italiana

La rivolta in musica. Michele L. Straniero e il Cantacronache nella storia della musica italiana

"Senza Cantacronache e senza Michele L. Straniero (1936-2000) la storia della musica italiana sarebbe stata diversa." Queste parole di Umberto Eco sono condivise da un gran numero di critici e professionisti del settore. Cantacronache venne fondato nella Torino degli anni '50 quasi per gioco, da un gruppo di amici spinti a improvvisarsi autori-cantanti (il vocabolo 'cantautori' non era ancora stato coniato) dalla 'pessima qualità delle canzonette del festival di San Remo', e nonostante questo ha inciso profondamente nello sviluppo della forma-canzone, influenzando due generazioni di artisti. Con il Cantacronache è nata la canzone di protesta, la canzone alternativa a quella di facile consumo ("Io ho sempre dichiarato che questa gente mi è stata maestra", ha detto Francesco Guccini), ma non solo: si sono anche gettate le basi per il recupero della tradizione popolare e politica italiana, dai canti libertari del XIX secolo alle folk-song regionali. E Straniero, una volta conclusa l'esperienza torinese, lavorerà per tutta la vita, spesso dietro le quinte, a stretto contatto con l'ambiente musicale italiano. I due autori ripercorrono con acume e passione la vicenda storica del Cantacronache e ne illustrano l'eredità culturale oggi più che mai viva, cercando al tempo stesso di mettere a fuoco la poliedrica figura di Michele L. Straniero, etnomusicologo, saggista e poeta, attraverso interviste esclusive a, tra gli altri, Giovanna Marini, Pierangelo Bertoli, Gianni Vattimo, Teresa De Sio, Eugenio Finardi, Paolo Pietrangeli, Virgilio Savona, Luca Morino, Furio Colombo.
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