Racconti popolari yiddish

Racconti popolari yiddish

Robin Hood degli idiomi, secondo una nota definizione, lo yiddish è stata forse l'unica lingua franca che l'Europa abbia avuto dopo il latino. Nato nell'alto Medioevo come gergo degli ebrei che allora vivevano in Germania, questo insieme di tedesco ed ebraico - con qualche prestito slavo e qualche traccia di latino - nel corso dei secoli è diventato la lingua degli ebrei cosidetti ashkenaziti, abitanti cioè in quel vasto territorio che comprende l'Europa continentale. Nell'ampio, sterminato spazio in cui risuonava, tra molteplici tradizioni e costumi, lo yiddish trasportava anche storie e narrazioni antichissime, favole di folletti spiritosi e sovrani di reami mai esistiti, di povere orfane e demoni goffi, apprendisti stregoni e osti di campagna, e racconti magici popolati di rabbini e folli, profeti e principesse.Con pazienza e devozione Beatrice Silverman Weinreich ha raccolto, in questo volume, le favole e i racconti yiddish più belli e più trasmessi nelle comunità ashkenazite. Il risultato del suo immenso lavoro non è soltanto quello che Elena Loewenthal, nell'introduzione alla presente edizione italiana, definisce "una vera e propria summa di favole ebraiche", è anche, e forse sopratutto, un prezioso lavoro della memoria, in cui sfiorare "con gli occhi e con il cuore" il passato di una lingua estinta nel breve spazio di una generazione.
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