Spazio e tempo nel cinema di fantascienza. Filosofia di un genere hollywoodiano

Spazio e tempo nel cinema di fantascienza. Filosofia di un genere hollywoodiano

Questo è un testo importantissimo per lo studioso e l'appassionato di science fiction cinematografica, ma lo è in misura non minore anche per chiunque intenda stare al passo con i modi più aggiornati e sofisticati di studio della cultura, dei modelli con i quali guardiamo al mondo, delle strutture di riferimento attraverso le quali quel mondo noi lo leggiamo e interpretiamo. Questa sua qualità ha trovato nel capitolo finale, aggiunto per la seconda edizione americana, nuova linfa teorica grazie alle indicazioni fornite dagli studi di Fredric Jameson sul postmodernismo; ma già nella prima edizione l'impostazione metodologica era sostanzialmente la stessa: Vivian Sobchack aveva già elaborato il proprio metodo autonomamente, pioniera nel campo degli studi culturali non meno degli astronauti di cui tanto spesso ci parla in questo libro, mostrandoceli non semplicemente come gli eroi avventurosi cari alla vecchia critica, ma come baricentro dei modelli di conoscenza che ella ha definitivamente configurato, riscattando un genere negletto dalla critica accademica e conferendogli la dignità che meritava e merita come qualsiasi altro.
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