Decimo parallelo. Vita di Raimondo Franchetti da Salgari alla guerra d'Africa (Il)

Raimondo Franchetti (1889-1935) è stato senza dubbio il più importante e prestigioso esploratore italiano della prima metà del Novecento. Nato da una delle più facoltose e illustri famiglie d'Italia, Franchetti passò gli anni della sua giovinezza fra viaggi, avventure extra-europee e imprese venatorie nei più remoti paesi esotici: Cina, Malesia, Vietnam, Borneo, Nuova Guinea, tutti luoghi in cui l'attività di viaggiatore si affiancò a quella di appassionato collezionista di materiali etnografici. Ben presto il richiamo delle terre lontane prese il sopravvento su ogni altro aspetto della sua vita, e il giovane barone viaggiante si trasformò in esploratore a tempo pieno, sulle orme dei grandi explorers anglosassoni. Di tutte le regioni che Franchetti visitò, quella certamente più amata fu l'Africa orientale. Nel 1929 condusse una imponente spedizione nella Dancalia etiopica, documentata da uno storico filmato dell'Istituto Luce. Proprio i contatti e le relazioni intrecciate in terra africana lo portarono a proporre ed organizzare in Eritrea un servizio segreto di intelligence, in preparazione dell'imminente impresa coloniale del 1935-36. Nell'agosto 1935 Franchetti rientrava ad Asmara, insieme al Ministro dei Lavori Pubblici, dopo un rapido abboccamento con Mussolini a Roma; il suo aereo esplose nei pressi del Cairo, e non venne mai chiarita la dinamica dell'incidente. Poche settimane dopo, l'Italia fascista dava inizio alla guerra d'Africa. Mentre altri grandi esploratori, come Livingstone, Stanley e Bottego, sono stati ampiamente studiati dalla letteratura saggistica, dell'italiano Raimondo Franchetti è stato scritto poco o nulla. Questa biografia, basata su un'accurata scelta di fonti documentarie e condotta con lo stile brioso della migliore divulgazione storica, colma una importante lacuna, e ci illumina su una figura straordinaria e controversa della storia contemporanea italiana.