I rabbini piemontesi e il Congresso israelitico di Firenze (1867). Tra modernità e tradizione

I rabbini piemontesi e il Congresso israelitico di Firenze (1867). Tra modernità e tradizione

Negli anni in cui Firenze fu capitale d'Italia convennero lungo le rive dell'Arno molti piemontesi. Il legame con Torino si fece saldo, il volto della città si trasformò mutuando i caratteri della prima capitale del Regno. Dal Piemonte ebraico si trasferirono o ebbero legami con Firenze intellettuali e uomini politici come Giacomo Dina, Isacco Artom. Non a caso nel 1867 Firenze fu scelta come sede per un'importante discussione sul futuro delle Comunità ebraiche nel rinnovato scenario del paese. Il volume raccoglie gli atti di due convegni tenutisi nel 2017, all'Università di Firenze e alla Comunità ebraica di Torino, promossi dall'Archivio nell'ambito di un progetto di valorizzazione delle sue carte sul tema. I saggi, dedicati alla condizione giuridica dell'ebraismo in età liberale e a figure rappresentative come Mortara e Cantoni e in parte basati sulla documentazione inedita del Terracini, sono di Alberto Cavaglion, Stefania Dazzetti, Liana E. Funaro, Alberto Legnaioli, Chiara Pilocane, Asher Salah e Ida Zatelli.
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