Risalire il vento

Risalire il vento

In questa nuova raccolta di Gianfranco Contini, si avverte subito un cambiamento, un'evoluzione formale, quasi una maturazione dello stile. Dopo moduli discontinui di ermetismo postmontaliano, il poeta sembra orientarsi verso la discorsività narrativa di ascendenza crepuscolare, o, più vicina nel tempo, verso la "poesia-racconto" di Cesare Pavese, il suo oggettivismo realistico o "virile oggettività", con la differenza che nel poeta di "Lavorare stanca" il ductus riempiva "un bisogno, tutto istintivo, di righe lunghe", mentre in Contini prevale il verso breve, il gusto brachilogico, il testo a struttura informale, l'estenuazione delle convenzioni letterarie. Inoltre così come Pavese attingeva la sua dimensione narrativa dapprima dalla "rabbiosa passione per Shakespeare e altri elisabettiani" e poi "dagli studi letterari nordamericani", appare evidente che anche Contini, nel suo piglio a ricavare spunti dal reale e a disporli in modi narrativi, ha presente modelli di scrittori in prosa, a volte di autori del noir, con il raccapricciante finale.
Momentaneamente non ordinabile

Dettagli Libro

Libri che ti potrebbero interessare

Critica illuminista e crisi della società borghese
Critica illuminista e crisi della societ...

Reinhart Koselleck, G. Panzieri
L'industrializzazione prima dell'industrializzazione
L'industrializzazione prima dell'industr...

M. Cupellaro, Jurgen Schlumbohm, Hans Medick, Peter Kriedte
Archivi e memoria storica
Archivi e memoria storica

Zanni Rosiello, Isabella
Il paese della fame
Il paese della fame

Piero Camporesi
Analisi del discorso
Analisi del discorso

George Yule, Gillian Brown, G. Bernini