Duemila metri della nostra vita. Le due facce del Cerro Torre

Duemila metri della nostra vita. Le due facce del Cerro Torre

Nel 1970 Cesare Maestri torna al Cerro Torre per scalarlo una seconda volta, aprendo una nuova via. Il suo è un atto di sfida nei confronti di chi ha messo in dubbio la sua prima ascensione, compiuta nel 1959. In verità Maestri non ha bisogno di dimostrare niente a nessuno, ma la sua decisione è irrinunciabile e niente e nessuno potrà fermarlo. Nemmeno la moglie che, come tante mogli sconosciute di alpinisti famosi, vive perennemente in ansia per il suo uomo, e che viene colta dalla disperazione alla notizia di questo nuovo proposito. Partirà con lui, lo aiuterà ad ottenere i mezzi per scalare la montagna, ma come sempre il suo ruolo e la sua dannazione sarà quella di attendere. Questo libro, scritto a quattro mani, è la storia di due battaglie: quella di Cesare contro il ghiaccio, il vento, le valanghe e le enormi difficoltà per raggiungere la sua meta; e quella di Fernanda contro lo sconforto, l'angoscia e la tentazione di annullamento. Ed è la prima volta, nella storia della letteratura di montagna, che accanto alla voce del protagonista di un'impresa si leva anche quella di chi aspetta e soffre ma accetta perché ama e comprende. Duemila metri della nostra vita, pubblicato per la prima volta nel 1972, ha vinto il premio Bancarella Sport 1974.
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