La fabula bella. Una lettura sociologica dei «Promessi sposi»

La fabula bella. Una lettura sociologica dei «Promessi sposi»

E lecito trattare un testo sacro come i "Promessi Sposi" alla stessa stregua di un romanzo di consumo? Quello che esce da queste pagine di osservazioni è un romanzo completamente nuovo, immerso nella tradizione culturale europea, di cui Manzoni ebbe profonda esperienza, liberato di tutti gli orpelli limitatori che lo hanno reso un fardello fin troppo indigesto ai nostri studenti. Tanto che ne è stata proposta la declassazione da libro di testo obbligatorio a lettura opzionale. "La fabula bella", a vent'anni di distanza dalla prima edizione, mantiene inalterato il suo valore. La sua capacità insuperata di svelare il meccanismo del romanzo più letto dagli italiani (più per dovere che per piacere), senza tener conto delle convinzioni, senza complessi d'inferiorità, senza i gravami di due secoli di critica assodata. Una lettura "libera" che ha il pregio di mettere in evidenza le sue qualità all'interno di una lunga tradizione che parte dall'antico "romance" greco e si rinnova quotidianamente nella narrativa di genere.
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