Paradigmi della modernità. Letteratura, arte e scienza nella Francia del XIX secolo

Paradigmi della modernità. Letteratura, arte e scienza nella Francia del XIX secolo

La modernità artistica e letteraria, che ha il suo nucleo incandescente intorno a Baudelaire, Flaubert e Manet, è stata percepita fin dai primi decenni dell'Ottocento da scrittori, artisti, e pensatori come un'emergenza e un'istanza su cui dibattere. Il fenomeno ha notoriamente investito sia la vita sociale che il dominio della scienza e delle arti in generale, ed è strettamente correlato all'azione performativa del cambiamento di cui ognuno, a suo modo, si appropria. I saggi qui riuniti hanno inteso declinare alcuni di questi momenti, privilegiando quei percorsi in cui si registrava la crisi del modello imperante e ci si apriva al rinnovamento. L'approccio non è stato sempre lo stesso; a volte l'autrice ha scelto lo sguardo panoramico con l'obiettivo specifico di captarne il ritmo interno nelle sue varie cadenze (quale nome dare alla modernità, l'avvento della fotografia, il nuovo statuto dell'immagine...); altre volte ha fatto dialogare due o più voci (Baudelaire, Barbey d'Aurevilly, Rops) nel tentativo di cogliere i momenti di consonanza nella percezione del fenomeno; altre volte ancora lo sguardo si è focalizzato su un singolo autore (Flaubert, Taine) o addirittura su una sola opera (Avatar di Gautier) quando la stessa si è costituita come momento chiave del cambiamento.
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