Non rimpiango, non lacrimo, non chiamo

Non rimpiango, non lacrimo, non chiamo

Un romanzo a due voci. Due terre, la Liguria e la Toscana, di sensibilità e repertori linguistici contigui, insieme vicine e lontanissime. Gli emigranti, i contadini, i pastori, gli struggenti paesaggi rurali popolati di fantasmi e di storie senza tempo, sono i personaggi più incisivi che popolano le pagine di questo libro corale, cupo, potente, a tratti allucinatorio. Un assassino, fuggito da un penitenziario, è sull'altopiano. L'aquila insiste nei suoi voli. I giorni passano e un anziano del luogo e l'assassino si affrontano a fucilate. E un'estate rovente. Il toro si rende protagonista di scorribande che incutono paura e rievocano antiche storie. Il padrone, affetto da manie, non riesce a riportarlo nella stalla. Finché il toro non verrà catturato dalle forze dell'ordine. Tutto sembra essere risolto. Invece è l'inizio della tragedia.
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