Ma siamo ancora qui a parlarne?

Ma siamo ancora qui a parlarne?

Perché, dopo decenni di cambiamenti sociali e culturali, lotte femministe, rivoluzioni dei costumi sessuali e body positivity, essere donne libere e avere un rapporto sereno con il proprio corpo è così difficile? Come se, a dispetto di tutte le conquiste, le donne fossero condannate ancora a nascondersi e a vergognarsi di stare al mondo. E perché è così difficile anche solo parlare di tutto questo? Cleo Bissong prova a rispondere a queste domande senza tesi precostituite, mettendo a nudo i suoi dubbi e le insicurezze, come fosse la prima a rompere il silenzio in un gruppo di autocoscienza, per dare coraggio anche a chi le sta intorno. Sfruttando l’immediatezza e le potenzialità del linguaggio a fumetti, ci parla di desiderio femminile, dei canoni estetici irraggiungibili imposti dai mezzi di comunicazione e dai social, dei condizionamenti invisibili che influenzano le nostre scelte. E, soprattutto, dell’importanza di condividere esperienze e comunicare i propri bisogni. Perché la vergogna si supera, se si ammette di averla, si nomina e si racconta. E rivelarsi è l’unico modo che abbiamo per entrare in connessione con gli altri.
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