Marcel Duchamp: una collezione italiana. Disegni, grafiche, fotografie e multipli del padre dell'arte contemporanea

Marcel Duchamp: una collezione italiana. Disegni, grafiche, fotografie e multipli del padre dell'arte contemporanea

"Marcel Duchamp: una collezione italiana" presenta per la prima volta la collezione di Luisella Zignone: 150 opere tra disegni, grafiche, foto e readymade che documentano compiutamente l'attività concettuale dell'artista francese, ineliminabile punto di riferimento per tutta l'arte contemporanea dagli inizi del '900 a oggi. Marcel Duchamp ha portato alla modernità una nuova idea di concepire l'arte, la vita. Due grandi temi corrono paralleli nell'opera di Duchamp. Entrambi nascono nel 1911: da quel momento continueranno a svilupparsi in modo più o meno indipendente l'uno dall'altro. Sebbene questi temi abbiano la stessa origine, ossia la ricerca di una forma d'arte più concettuale che visiva, il primo dei due si è espresso in una serie di lavori non convenzionali che hanno portato Duchamp a esplorare molte possibilità creative diverse: i Readymade, le opere ottiche, le incisioni originali, i giochi verbali, gli scacchi, l'impaginazione di libri e di cataloghi, l'ideazione di copertine, di riviste e di manifesti, la rilegatura di libri, ecc. Il secondo tema - al centro e fonte di tutto il suo lavoro futuro - è "La Mariée mise à nu par ses célibataires, même" (La Sposa messa a nudo dai suoi scapoli), opera nota anche come "Grand Verre" (Grande Vetro) (1915-1923), poema visivo e cosmogonia laica, la cui epopea troverà, dopo mezzo secolo, la sua conclusione nell'"Etant donné", opera a cui lavora per gli ultimi vent'anni della sua vita (1946-1968). Tra il 1915, inizio del "Grande Vetro", e il 1946, esordio di "Etant donné", nascono una serie di opere preparatorie che avranno la loro collocazione in quest'ultimo lavoro, ritenuto il suo testamento spirituale. Nella collezione di Luisa Zignone si trovano una buona parte di questi elementi che costituiscono una documentazione della massima importanza. Possiamo citare tra le opere più significative, oltre ai sette Readymade (Fountain, Bottle Dryer, Why not sneeze Rose Sélavy, In Advance of Broken Arm, Fresh Widow, Underwood e 3 Standard Stoppages in the box), anche la celebre "Boîte verte" del 1934 e un 'corpus' di incisioni. A essi si affiancano cinque ritratti dell'artista eseguiti da Nicky Ekstrom del 1964, fotografie di Man Ray (tra cui alcuni Rayogrammi e due ritratti di Duchamp) e alcuni ritratti realizzati da Ugo Mulas a New York durante il suo primo soggiorno nel 1964 e nello stesso anno a Milano in occasione della mostra "Omaggio a Duchamp" alla galleria Schwarz. Foto e altri documenti sono conservati nel Black Book realizzato da Duchamp in occasione della retrospettiva alla Cordier e Ekstrom Gallery di New York nel 1964. Il volume, che accompagna l'esposizione genovese ideata da Massimiliano Fuksas e Doriana O. Mandrelli, comprende i testi di Arturo Schwarz ("Marcel Duchamp sempre attuale, anche"), Sandra Solimano ("Duchamp come Che Guevara, se la mitologia prevale sulla conoscenza"), Edoardo Sanguineti ("Rotorilievi") e un disegno di Massimiliano Fuksas.
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