Una montagna. I nostri prossimi diecimila anni con le scorie nucleari

Una montagna. I nostri prossimi diecimila anni con le scorie nucleari

La Yucca Mountain è a 160 km da Las Vegas, la città dove si è appena trasferita la madre di John D'Agata. Da questo luogo simbolo dell'America comincia un'inchiesta spietata e poetica, secondo lo stile del New New Journalism alla Foster Wallace, sui paradossi della gestione dell'energia nucleare. Sostenuto da Reagan e Bush Jr, momentaneamente accantonato da Obama nella speranza di soluzioni alternative, il progetto Yucca Mountain è la "grande opera" più folle mai concepita da un governo occidentale: trasportare via terra 77mila tonnellate di scorie radioattive sparse negli Stati Uniti e stivarle nel cuore di una montagna nel deserto del Nevada. Tempo dell'operazione: un secolo o giù di lì. A patto che si riesca a riempirlo senza incidenti, il deposito dovrebbe restare al sicuro da infiltrazioni e sconvolgimenti tellurici per diecimila anni, stando alle previsioni degli esperti. Ma come dovrà essere scritto il cartello "Pericolo di morte" perché venga compreso dai nipoti dei nostri pronipoti?
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