Fra Ariosto e Tasso: vicende del poema narrativo

Fra Ariosto e Tasso: vicende del poema narrativo

Perché una delle stagioni narrative più ricche della letteratura italiana non ha prodotto nessun capolavoro? Che fine hanno fatto, intorno alla metà del Cinquecento, la libertà romanzesca e la leggerezza ironica dell' "Orlando Furioso"? E a che pubblico erano destinati i lunghi poemi d'avventure stampati a decine in quegli anni? Queste sono alcune delle domande da cui trae spunto il libro di Guido Sacchi, dedicato alla letteratura narrativa in versi compresa tra Ariosto e Tasso. Lo studio delle strategie editoriali (paratesti, prefazioni) e delle forme narrative (l'intreccio, l'istanza autoriale, l'ironia) permette di illustrare la varietà di una produzione abbondante e spesso sorprendente, e al tempo stesso di far emergere le linee di forza di uno sviluppo che rispecchia l'evoluzione della cultura rinascimentale (crisi della società di corte, disciplinamento etico e religioso). L'indagine approda così a un quadro storiografico molto ampio, che mette in relazione centro e periferia, letteratura d'élite e produzione di consumo, esigenze commerciali e riflessioni accademiche, e che permette di riscoprire molte figure dimenticate di questa stagione ricca di esperimenti. L'appendice al volume accoglie altri interventi sulla letteratura cinque-secentesca.
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