La donna del mare interno

Da Thomas Keneally, autore di La lista di Schindler, un altro vigoroso, toccante romanzo - non scevro di lampi di brillante ironia - che trae ispirazione da una serie di fatti realmente accaduti. L'australiana Kate, di madre irlandese, attraente e raffinata, abbandona la sua bella casa e inizia a vagare per il Paese, "donna del mare interno", perché quella campagna che attraversa era in origine il fondo del mare. La protagonista fugge dall'infelice matrimonio con un facoltoso imprenditore e al suo potente, gretto clan famigliare, in una disperata volontà di autoannullamento per cancellare la Kate di un tempo e i sensi di colpa che la tormentano per la straziante, improvvisa morte dei figli. Decide di stabilirsi in un anonimo albergo di una citta sperduta e di calarsi nella banalità più desolante, nel meccanico ripertersi di gesti che annichiliscono il pensiero. Ingrassa, si fa assumere come cameriera in un pub, incontra affetti e amicizie nuove, ma la violenza del clima e l'ombra del passato la spingono ancora a scappare. Dopo un succedersi di sconvolgenti vicissitudini e drammatici sviluppi, trova un equilibrio interiore e finalmente si sente assolta moralmente per un crimine di cui non è stata responsabile bensì vittima. Sullo sfondo di una natura selvaggia e indomabile, in uno scenario animato da personaggi vivacemente sbalzati - in particolare lo zio Frank, esempio sui generis di sacerdote cattolico, e il canguro Chifley, investito di una figura dolente e appassionata, modello di integrità e di un amore instancabile. In un fluttuare di tempi narrativi, con flashback e anticipazioni, e in un incastro di cornici, Keneally intesse una storia ammaliante, profonda e complessa, densa di metafore, di mistero e di intensa, struggente poesia.