L'occhio che ascolta. Medicina ed empatia

L'occhio che ascolta. Medicina ed empatia

Eminente cardiologo, da decenni impegnato nella lotta contro il cancro, Giorgio Noseda ha contribuito in modo decisivo ai progressi del settore medico ticinese. Grande sostenitore della medicina scientifica e tecnologica, Noseda è però altrettanto convinto della necessità di "umanizzare" la medicina e non si stanca di ricordarci che la medicina è una scienza applicata in cui l'empatia tra medico e paziente gioca un ruolo fondamentale. Ed è proprio questo stretto legame tra le esperienze della vita e la scienza a costituire il filo conduttore della lunga conversazione con Giulia Fretta. Sollecitato dalla giornalista, Noseda rievoca alcuni momenti centrali della sua stessa storia familiare e professionale: l'infanzia a Chiasso e il forte legame con i genitori, il sostegno della moglie nonostante la sua professione totalizzante, il rapporto con il mistero della trascendenza, i progetti umanitari, gli incontri con personalità del mondo scientifico, come il Premio Nobel Renato Dulbecco, e con artisti di fama internazionale come Jean Tinguely e Arturo Benedetti Michelangeli, l'esperienza politica quale deputato in Gran Consiglio, senza dimenticare la breve, entusiasmante ma anche sofferta esperienza del "Quotidiano", giornale progressista fondato insieme a Silvano Toppi e altri. Con le testimonianze di Umberto Veronesi, Silvano Toppi e Guido Ceronetti.
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