Di che colore è la felicità

Di che colore è la felicità

Lula, universitaria di Tirana, dopo la morte dei genitori in Kosovo, lascia l'Albania per tentare la fortuna negli Usa. Dopo una breve esperienza in un locale di New York, viene assunta da Mister Stanley, divorziato, perché si occupi del figlio adolescente Zeke, in una grande casa nel New Jersey. Lula stabilisce un legame forte con il ragazzo, dandogli il calore che non ha mai ricevuto. I due sono molto legati e con Zeke Lula è davvero se stessa. Con tutti gli altri, invece, resta sospettosa e diffidente, come si doveva essere in Albania sotto il regime e anche dopo la sua caduta. Ma in America si può cambiare pelle? Come si fanno i conti con il passato? Sono queste le riflessioni che affollano la sua mente nell'America post 11 settembre. Lula sogna la green card per non dovere più mentire (non svelerà mai di essere "mezza" musulmana) e perché indietro non vuole tornare, ma "la nostra albanese pessimista", come la definisce Mister Stanley, non ha dimenticato le sue radici e questo la porterà ad aiutare tre connazionali, piccoli delinquenti, di cui diventerà complice, tradita dall'amore per uno dei tre. Lula trova conforto scrivendo racconti sull'Albania, in cui fonde realtà e ricordi romanzati della nonna. Le tradizioni contadine, le faide famigliari e il folklore balcanico intriso di mistero e di superstizione seducono gli amici americani, fino a quando Lula non cerca di approfittare della loro benevolenza per salvare l'uomo che crede di amare.
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