Sabbia e onda
Pubblicato tre anni dopo Il Profeta, il libro che ha fatto di Gibran uno dei poeti più letti del mondo occidentale, Sabbia e onda ripropone con forza la sorprendente comunicatività e la suggestiva, solenne, non di rado enigmatica densità del suo discorso. Il segreto della riuscita di Gibran - che è anche il segreto del suo straordinario successo - è appunto nella capacità (perlomeno insolita nella poesia di questo secolo) di conciliare una naturale tendenza all'aforisma, al 'versetto' con un'altrettanto spontanea ed efficace vocazione all'affabilità , alla chiarezza, che gli consente di giungere, si direbbe, senza mediazioni al cuore del lettore e di parlargli con davvero 'profetica' semplicità dei grandi, eterni temi dell'esistenz spirituale e corporea. Spiegabile, parzialmente, in termini sociologici (ed è quanto si propone di fare, nell'introduzione di questo volume, Carlo Alberto Corsi), il fascino, la strana luminosità della pagina di Gibran resistono tuttavia in una sorta di non-tempo della poesia, in un luogo non precisabile ma certo dove il dibattito culturale e la stessa funzione delle forme appaiono come bruciati o sospesi dall'incandescenza, dalla necessità elementare e irrevocabile dell'invocazione.
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