Anima mundi

Per un poeta grandissimo quale William B. Yeats, dalla fisionomia unica nella storia della letteratura occidentale dal Romanticismo a oggi, l'arte è il solo modo di conversare con l'eternità lasciato all'uomo. Come un druida, un neoplatonico, un uomo del Medioevo o del Rinascimento, Yeats carica di responsabilità la sua conversazione: la trasforma in mito, ricerca di conoscenza. La poesia è per lui rivelazione, trasfigurazione della vita, azione.Con una mente magica goethiana e arcaica - che ora sentiamo vicina, ma fu completamente obliata nel Novecento - egli ricostruisce la più superba ed esatta sintesi dell'immaginazione simbolica e del pensiero 'immaginale' espressi nella 'philosophia perennis' che dai 'Veda' giunge sino a Blake. Polemico con il modernismo dell'utile, dei codici, delle ideologie, della crisi e del nichilismo, che persino la linea di Pound, Joyce, Eliot cela nell'onnicomprensività retorica dell'allegorismo formale, egli fa rivivere il mito platonico dell'anima in un'arte drammatica memore di Shakespeare. Nell'anima dell'uomo confluisce l'Anima del mondo, la memoria della materia, delle stirpi, che l'Immaginazione fa rinascere con la magia dell'arte."Anima Mundi", che è stata la prima antologia di saggi di Yeats tradotti in Italia, ha mutato l'interpretazione e la fortuna di questo autore presso i lettori. Rosita Copioli, che ne ha già introdotto il "Crepuscolo celtico" e ha curato "La rosa segreta. Tutti i racconti", vi presenta in una forma critica inedita non solo in Italia i sedici saggi della maturità di Yeats, che costituiscono il 'vademecum' insostituibile per la sua opera. "Anima Mundi" copre infatti tutti gli interessi del poeta: dal mito alla politica. Scritti in una prosa dall'incanto avvolgente, che trascorre dall'eleganza ricercata dei primi all'asciutto vigore delle concentrazioni simboliche di "Per amica silentia lunae", con scoppi d'energia stregonesca, quasi popolare, questi saggi ci affascinano per la loro passione.