Costruire ricordi. 26 lettere di Giorgio Manganelli e una memoria di Giovanna Sandri

Costruire ricordi. 26 lettere di Giorgio Manganelli e una memoria di Giovanna Sandri

Ci sono voluti quarant'anni dalla conclusione dello scambio epistolare (e la morte di Giorgio Manganelli) perché Giovanna Sandri potesse rievocare quegli anni (1955-1958) nei quali sentimenti, viaggi e presagi di scrittura si erano intrecciati in uno sviluppo strettissimo. A Londra, sullo sfondo della British Library le ombre di Yeats e poi di Virginia Woolf e di tutto il Bloomsbury set si stagliano dietro i profili di Giorgio Manganelli e di Giovanna Sandri, intenti a inseguire libri e cataloghi. Ma altre ombre già si affacciavano alle spalle di Manganelli, che di lì a qualche anno avrebbe dato alle stampe "Hilarotragoedia". Nel linguaggio di Giovanna Sandri un marcato umorismo rende maneggevole la rievocazione di un rapporto nel quale due intelligenze prensili ed eccentriche si misurano da vicino. Di quegli anni la Sandri traccia un disegno ricco di particolari che riesce a rendere, con precisione, le complesse dinamiche che si erano messe in moto tra i due protagonisti. "Sii il mio Boswell" le diceva Manganelli al termine di divertite esplosioni verbali già perfette e fastose. Le sue lettere anticipano visibilmente la straripante fantasia, l'umorismo sottile, ma anche le ossessioni del futuro scrittore.
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